
Siamo sempre più distratti. Secondo recenti studi, oggi bastano 8 secondi per farci distogliere lo sguardo da un testo. Basta una notifica sullo smartphone, una vibrazione in tasca o uno scroll distratto sui social per farci perdere il filo di quello che stavamo facendo.
Controlliamo il telefono circa ottanta volte al giorno e ci distraiamo da una lezione universitaria dopo 10-15 minuti. Ricordiamo il 95% delle parole che ascoltiamo in un video, ma solo il 10% di quelle che invece sono scritte su un libro. Il motivo di tutto questo? Smartphone, social e non solo.
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Drastica diminuzione della soglia dell'attenzione: le cause
È chiaro che qualcosa stia cambiando nel nostro cervello e nelle nostre abitudini. Gli psichiatri della facoltà di Medicina dell’università dell’Ohio hanno provato ad individuare quali sono i motivi per cui riusciamo a focalizzare l’attenzione su una singola cosa per sempre meno tempo.
I ricercatori hanno intervistato un campione di mille volontari chiedendo loro cosa li distraesse. Contro ogni previsione, la presenza di apparecchi elettronici non è stata la risposta più frequente.
Ansia e stress: i fattori colpevoli
Per la maggior parte degli intervistati - il 43% - l’ansia, lo stress e tutto ciò che minaccia il benessere mentale sono i principali motivi di distrazione.
Il 39% ha invece indicato come causa della bassa attenzione la mancanza di sonno, che riduce la capacità di autocontrollo.
La presenza di apparecchi elettronici è invece la principale distrazione solo per il 35% degli intervistati. Il 31%, invece, incolpa la noia e la mancanza di interesse, mentre il 23% accusa il cosiddetto multitasking, che agisce attraverso stimoli continui capaci di attirare e allontanare l’attenzione in una manciata di secondi.
“Il multitasking rischia di farti scivolare nella depressione”
Per tre persone intervistate su quattro l’incapacità di concentrarsi rappresenta un problema serio, che in molti casi è dovuto al continuo flusso di immagini, notifiche, suoni, messaggi e non solo che ci giungono attraverso social e siti.
“Quando si fa multitasking - ha spiegato, secondo ‘La Repubblica’, la coordinatrice dello studio, Evita Singh - la mente è costretta a pensare a così tante cose contemporaneamente da esserne esaurita. A quel punto diventa difficile apprezzare la vita, scivolando ancor di più verso depressione e ansia”.
Il circolo vizioso causato dai social
La ricerca condotta dall’Ohio State University ha rivelato anche l’effetto indiretto dei social. Come abbiamo scritto, l’ansia è al primo posto tra i fattori che causano un calo della soglia dell’attenzione e, proprio per questo motivo, sui social tendiamo a fruire contenuti immediati e che prevedono interazioni continue.
Uno schema che, soprattutto tra i più giovani, non fa che alimentare ansia e stress. Insomma, un circolo vizioso che ormai è diventato normalità.