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Da un lato, due studentesse di 15 e 16 anni di due scuole superiori di Asti. Dall'altro, un professore di geografia di 34 anni, che diceva di volerle aiutare a superare le difficoltà scolastiche e le loro paure, tipiche del percorso di crescita di tantissimi adolescenti come loro.

In realtà, il vero obiettivo dell'uomo era di entrare confidenza con loro per poter sfogare le sue fantasie sessuali. Un "piano" che, però, è costato caro al docente, ora agli arresti domiciliari con una pesante accusa: violenza sessuale con abuso del suo ruolo di educatore. 

Le testimonianze delle due ragazze hanno portato alla luce una storia fatta di manipolazione psicologica in un momento di difficoltà, come racconta una delle vittime. Il docente prima ha provato a negare, poi ha ceduto, confessando le relazioni con le sue alunne.

Indice

  1. "Vi aiuto io": la promessa ambigua dell'insegnante
  2. Gli incontri privati e la richiesta di silenzio
  3. La scoperta della seconda relazione e la confessione
  4. Le prove nella chat e la reazione di un amico

"Vi aiuto io": la promessa ambigua dell'insegnante

Tutto è iniziato con un'apparente disponibilità da parte del professore. Come raccontato dalla sedicenne, prima a un’altra insegnante e poi alla Procura: "Il professore ha usato la mia fragilità per approfittare di me", si legge su ‘La Stampa’. "Diceva di volermi aiutare a superare le mie ansie, a risolvere gli attacchi di panico. Mi aiutava anche a studiare e mi dava buoni voti. Le sue lezioni erano sempre interessanti".

Un'offerta simile era stata fatta anche alla quindicenne, in questo caso per migliorare i suoi voti. Dietro queste promesse, però, si sarebbe consumata una vera e propria violenza sessuale

Gli incontri privati e la richiesta di silenzio

La situazione è degenerata con incontri privati, avvenuti anche a casa dell'insegnante, come ha confessato la sedicenne: "Andavo da lui e a volte marinavo la scuola".

Ma non solo, l'uomo avrebbe anche esercitato pressioni sulle ragazze affinché mantenessero il segreto: "Mi ha detto di mantenere il segreto se no finisce male per lui. Mi ha detto che rischia il posto", ha rivelato ancora la sedicenne. 

La scoperta della seconda relazione e la confessione

Le indagini sono scattate proprio dopo la denuncia della sedicenne. Poi, analizzando lo smartphone dell'insegnante, gli investigatori hanno scoperto una seconda relazione con un'altra alunna, la quindicenne.

Anche quest'ultima ha parlato di una storia con il professore, mostrando di non aver pienamente compreso la gravità della situazione: "Sì, abbiamo avuto una storia che è durata qualche mese".

Di fronte all'evidenza, e dopo un iniziale tentativo di negare, l'insegnante ha ammesso le relazioni proibite durante un interrogatorio davanti al giudice.

Le prove nella chat e la reazione di un amico

A inchiodare l'insegnante ci sono anche le conversazioni trovate nel suo cellulare con altre persone. In una chat, un amico gli scriveva incredulo: "Hai avuto rapporti sessuali con delle allieve? Sei matto? Sei fidanzato".

L’insegnante però risponde cercando di sminuire quanto fatto: "Sì, ma non è stato un vero tradimento". Una frase che dimostra una totale mancanza di consapevolezza della gravità delle sue azioni e del suo ruolo. Ora l'uomo rischia fino a 12 anni di reclusione. Intanto, ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato.