riccardopravato04
Ominide
5 min
Vota

Concetti Chiave

  • Francesco Petrarca nacque nel 1304 ad Arezzo e fu esiliato a causa del dominio dei Guelfi neri a Firenze, trasferendosi con la famiglia ad Avignone nel 1312.
  • La sua vita intellettuale fu caratterizzata da un forte culto dei classici e una profonda spiritualità cristiana, scrivendo in latino e volgare.
  • Nonostante avesse preso gli ordini minori per sicurezza materiale, Petrarca viaggiò ampiamente per arricchire la sua cultura e si dedicò all'otium per la crescita spirituale.
  • Petrarca usò il suo prestigio per sostenere cause politiche come il ritorno del papa a Roma e criticare la corruzione della Curia avignonese.
  • Rappresentò una nuova figura di intellettuale cosmopolita, non limitato a una tradizione municipale, sostenendo la Signoria ma mantenendo la sua indipendenza intellettuale.

Indice

  1. La vita di Francesco Petrarca
  2. I viaggi e la chiusura nell'interiorità
  3. L'impegno politico
  4. Il ritorno in Italia
  5. Petrarca come nuova figura di intellettuale

La vita di Francesco Petrarca

Petrarca nacque ad Arezzo il 20 Luglio 1304, da una famiglia fiorentina di condizione borghese. Suo padre era un notaio. Anche lui, come Dante , fu esiliato dopo che i Guelfi neri si erano impadroniti del potere a Firenze. Nel 1312 si trasferì con la famiglia ad Avignone, dove allora risiedeva la corte papale. A 16 anni intraprese studi giuridici a Bologna , ma nel 1326 tornò ad Avignone perché la sua vocazione era letteraria. Qui si dedicò allo stadio degli scrittori classici, e dei filosofi , in particolare Sant’Agostino, filosofo cristiano della tarda latinità (354-430). quindi le 2 tendenze fondamentali della cultura petrarchesca sono , il culto dei classici ed un'intensa spiritualità cristiana. La lingua in cui pensava e scriveva abitualmente, era il latino, ma la poesia lirica era scritta in volgare, sulle orme degli stilnovisti e di Dante. la sua poesia ruotò intorno ad un'unica immagine femminile a cui diede il nome di Laura. ricevette un l'incoronazione poetica, che avvenne a Roma, sul Campidoglio, nel 1341 .

I viaggi e la chiusura nell'interiorità

lui prese gli ordini minori, che non implicavano la cura delle anime, ma consentivano di ottenere cariche e rendite anche molto consistenti. Al bisogno di sicurezza materiale e di tranquillità si contrappone però, un'inquietudine continua, una curiosità di conoscere, che lo spingeva a viaggiare, a mutare luoghi e ambienti, Ogni viaggio era per lui l'occasione per arricchire la propria cultura nei vari luoghi dove si recava frugava nelle biblioteche di monasteri, abbazie, vescovadi. Tuttavia a questa irrequietudine che lo spingeva ad esplorare continuamente il mondo esteriore si contrappone il bisogno di chiudersi e , di approfondire la conoscenza di sé. dedicandosi alla lettura dei classici, alla scrittura, alla meditazione. È questo l'ideale classico dell'otium, che non ha il senso del nostro "ozio", ma vuol dire tempo libero dagli impegni pratici, che si può dedicare alla vita spirituale. Da questo distacco da ogni attività per un impegno totale nella cultura, nacque gran parte delle sue opere, sia in latino sia in volgare. Valchiusa divenne per Petrarca il simbolo di un'attività spirituale indipendente, libera dai legami e dai condizionamenti che derivano dalla vita sociale e dai rapporti con il potere politico, nella quale l'intellettuale realizza più compiutamente il suo ideale di una vita autentica, non dispersa dietro cose vane e futili.

L'impegno politico

In contrasto con il bisogno di solitudine tranquilla e studiosa, Petrarca sentiva vivamente i grandi problemi del suo tempo. Egli usava il suo prestigio e la sua eloquenza per sostenere il ritorno del papa a Roma, per bollare la corruzione della Curia avignonese ed incitare la Chiesa a recuperare la sua purezza originaria. Inoltre rivolge appelli all'imperatore Carlo IV di Boemia perché scendesse in Italia a ristabilire l'autorità imperiale.

Il ritorno in Italia

L'insofferenza per la corruzione della Curia avignonese giunse al limite di rottura nel 1347: Petrarca lasciò Avignone e tra il 1348 e il 1351 soggiornò a lungo in Italia, stabilendosi definitivamente nel 1353. prima a Milano, presso i Visconti, poi nel 1361, per sfuggire ad una pestilenza, a Venezia, infine presso Arquà nei colli Euganei, vicino a Padova, dove morì il 19 luglio 1374.

Petrarca come nuova figura di intellettuale

Petrarca non è più l'intellettuale comunale, legato ad un preciso ambiente cittadino, ma un intellettuale cosmopolita, senza radici in una tradizione municipale. Ciò si manifesta nella sua ansia di viaggiare, nel variare continuamente il luogo dei suoi soggiorni, Avignone, Parma, Milano, Venezia, Padova. In secondo luogo Petrarca non è più l'intellettuale cittadino che partecipa attivamente alla vita politica del suo Comune (come è ancora Boccaccio) e ne riflette le caratteristiche nella propria opera. E ormai pienamente un intellettuale cortigiano: accetta la nuova istituzione della Signoria, che si è ampiamente affermata in Italia e sceglie di sostenerla con il suo prestigio e la sua autorevolezza di grande intellettuale, di uomo di vasta cultura e di fama europea. Tuttavia resta geloso della sua autonomia di intellettuale e per questo rifiuta incarichi che lo vincolano troppo alla struttura del potere, come quello di segretario papale.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le due tendenze fondamentali della cultura di Petrarca?
  2. Le due tendenze fondamentali della cultura di Petrarca sono il culto dei classici e un'intensa spiritualità cristiana.

  3. Qual è il significato dell'otium per Petrarca?
  4. Per Petrarca, l'otium rappresenta il tempo libero dagli impegni pratici, dedicato alla vita spirituale, alla lettura dei classici, alla scrittura e alla meditazione.

  5. Come si manifesta l'impegno politico di Petrarca?
  6. L'impegno politico di Petrarca si manifesta nel suo uso del prestigio e dell'eloquenza per sostenere il ritorno del papa a Roma, criticare la corruzione della Curia avignonese e incitare la Chiesa a recuperare la sua purezza originaria.

  7. Perché Petrarca lasciò Avignone e dove si stabilì successivamente?
  8. Petrarca lasciò Avignone a causa dell'insofferenza per la corruzione della Curia avignonese e si stabilì definitivamente in Italia, prima a Milano, poi a Venezia e infine presso Arquà nei colli Euganei.

  9. In che modo Petrarca rappresenta una nuova figura di intellettuale?
  10. Petrarca rappresenta una nuova figura di intellettuale cosmopolita, non legato a una tradizione municipale, che accetta la Signoria e sostiene il potere con il suo prestigio, pur mantenendo la sua autonomia e rifiutando incarichi troppo vincolanti.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community