Andrea Carlino
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Studiare e giocare al calcio è possibile: quasi il 5% dei calciatori è laureato articolo

Studiare e fare il calciatore professionista, un connubio possibile. Lo dimostrano i dati dell'indagine dell'Associazione italiana calciatori che sfata uno dei tanti miti che vuole i calciatori concentrati solo sull'attività sportiva e non su quella degli studi. Oggi il 4,8% dei calciatori di Serie A, B e C è laureato. In base a questi numeri, ipotizziamo che una squadra ha una rosa di 25 giocatori, almeno uno per ogni squadra risulterebbe laureato. Ovviamente le quote cambiano a seconda del livello. Un dato molto cresciuto nel corso degli ultimi anni. I dati mostrati dall'indagine offrono un quadro in netta crescita rispetto a 10 stagioni fa. Specie se si considera che gli ''studenti'' analizzati sono tutti sportivi professionisti e che, sommandoli gli atleti laureati a quelli attualmente iscritti, si otterrebbe una percentuale di ''Atleti-Studenti'', nel calcio professionistico, pari al 16,2% del totale. Analizziamo meglio nel dettaglio le statistiche.

Il 2% in Serie A è laureato

La Serie A ha una percentuale di calciatori laureati pari al 2% del totale. Atleti che hanno puntato equamente sulla formazione universitaria in Economia e su quella in Scienze Motorie.

In Serie B la percentuale sale al 4,7%

In Serie B, su un numero di calciatori laureati pari al 4,7% del totale, la laurea più diffusa è quella di Scienze Motorie (2,4%), cui si aggiunge quella in Sport Management (0,7%). L'1% dei calciatori della serie cadetta è già laureato in Economia, ma vanno segnalati anche i calciatori laureati in Filosofia e Giurisprudenza (0,3% del totale).

In Lega Pro la percentuale va oltre il 5%

In Lega Pro, la percentuale di calciatori laureati cresce fino al 5,7%. Anche in questa categoria, sono Scienze Motorie (3,4%) ed Economia (1,7%) gli indirizzi più scelti. Anche in questa categoria sono presenti lauree meno diffuse, a riprova di una differenziazione degli interessi degli atleti e di una maggiore consapevolezza delle politiche di ''dual-career'': Scienze Politiche, Giurisprudenza e Ingegneria.

L'ipotetica squadra di calciatori laureati

Da Giorgio Chiellini a Francesco Forte passando per Tommaso Cassandro e Luigi Carillo. Sono diversi i calciatori che sono laureati. Chiellini, ad esempio, è laureato in Economia e Commercio. Lorenzo De Silvestri, invece, si è laureato in Marketing Sportivo, mentre Matteo Bruscagini in Marketing e comunicazione aziendale. Luca Mora, invece, si è laurea addirittura in Filosofia, mentre Alberto Rizzo in Scienze Motorie. Luigi Carillo, invece, in Economia Aziendale, mentre Francesco Forte in Legge.

L'11% dei calciatori professionisti frequenta un corso di laurea

Cresce il numero dei calciatori che stanno attualmente frequentando un percorso di laurea. Oggi gli ''atleti-studenti'' professionisti rappresentano l'11,4% dei calciatori di Serie A, Serie B e Serie C. Anche tra i calciatori iscritti, nonché tra le loro scelte accademiche, si registrano delle differenziazioni in base alla categoria. In Serie A, gli atleti iscritti rappresentano il 5% del totale. Scelgono principalmente Scienze Motorie (1,8%) ed Economia (1,3%). Si registrano, tuttavia, anche iscritti a Scienze politiche (0,9%), Giurisprudenza e Sport Management (0,5%). In Serie B la percentuale di atleti iscritti all'Università sale al 7,6% del totale. Poco meno della metà (3,2%) è iscritto a Scienze Motorie e l'1,8% ad Economia. Segue Sport-Management con lo 0,7% dei calciatori di categoria iscritti, ma si segnalano anche iscritti a Psicologia, Scienze Politiche, Ingegneria, Lingue e Marketing. La Lega Pro conta il numero più alto di calciatori iscritti: 14,6%. Anche qui è il corso di Scienze Motori e la scelta più diffusa (7,9%). Economia (2%) è meno scelta rispetto alle altre categorie. Molti altri percorsi scelti dai tanti ragazzi iscritti, anche se con percentuali inferiori all'1%: Giurisprudenza, Architettura, Ingegneria, Psicologia, Scienze dell'Alimentazione, Agraria, Fisioterapia e perfino Biologia e informatica.

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