Lucilla Tomassi
Autore
Diario di scuola

Con l’inizio del nuovo anno scolastico, torna anche il dibattito su come organizzare al meglio compiti, verifiche e attività extra. Fino a pochi anni fa la scelta era quasi obbligata: il diario cartaceo. Oggi invece molti studenti hanno provato a sostituirlo con le app agenda digitali. 

Ma la situazione sta cambiando di nuovo: le nuove direttive ministeriali vietano l’uso degli smartphone in aula, ammettendo solo in casi specifici tablet e pc autorizzati dalle scuole.

Questo significa che, per la maggior parte degli studenti, il diario tradizionale non è soltanto un ritorno alla normalità, ma una vera e propria necessità. Senza contare che resta un oggetto simbolico: un contenitore di ricordi, annotazioni, disegni e dediche che a distanza di anni può raccontare, meglio di qualunque cloud, un intero anno scolastico.

Indice

  1. Diario cartaceo: vantaggi e limiti
  2. App agenda: organizzazione a portata di click?
  3. Quanto costa un diario scolastico (e quanto un’app)?
  4. Come organizzare lo studio con un diario tradizionale
  5. Che cosa ne pensano i professori?
  6. Dal diario alle app (e viceversa)
  7. Il nodo privacy: quali dati raccolgono le app agenda
  8. Diario o app? La scelta (quasi) obbligata

Diario cartaceo: vantaggi e limiti

Il diario tradizionale ha il grande pregio di essere sempre disponibile: non ha bisogno di connessione, non si scarica e soprattutto è accettato in classe senza restrizioni. 

È personalizzabile con scritte, adesivi e appunti personali, trasformandosi in un compagno di viaggio creativo e intimo. 

Tuttavia, è anche vero che non è privo di difetti: pesa nello zaino, può essere dimenticato a casa o smarrito, e non offre funzioni avanzate come notifiche e sincronizzazioni. Insomma, sicurezza e semplicità contro praticità digitale.

App agenda: organizzazione a portata di click?

Le app agenda scolastiche promettono una gestione efficiente dello studio: calendari, promemoria automatici, notifiche sulle scadenze, possibilità di allegare foto e file. 

Alcune permettono anche di condividere i compiti con i compagni di classe o di integrarsi con i principali calendari digitali. Ma con il divieto generalizzato agli smartphone in classe, l’uso di questi strumenti diventa complicato: sono utili solo a casa, oppure quando si dispone di tablet e pc autorizzati dall’istituto. Un limite che riduce molto la loro immediata utilità.

Quanto costa un diario scolastico (e quanto un’app)?

Il prezzo è un fattore non trascurabile. I diari scolastici cartacei si aggirano mediamente tra i 15 e i 25 euro, a seconda del brand e delle edizioni speciali. Alcuni superano anche i 30 euro, soprattutto se legati a marchi famosi. 

Le app agenda, invece, sono spesso gratuite nelle versioni base, ma altrettanto spesso prevedono abbonamenti premium per funzionalità extra. A conti fatti, la spesa per un anno di diario cartaceo è paragonabile a quella di un’app digitale a pagamento.

Come organizzare lo studio con un diario tradizionale

Il segreto per sfruttare al meglio un diario cartaceo sta nell’abitudine. Segnare compiti, verifiche e appunti ogni giorno, magari con un codice colore o con simboli personali, aiuta a creare un sistema visivo immediato. 

Alcuni studenti dividono la pagina in due sezioni: da un lato i compiti scolastici, dall’altro obiettivi personali o attività extrascolastiche. Questo metodo, semplice ma efficace, allena anche la capacità di gestione del tempo senza distrazioni digitali.

Che cosa ne pensano i professori?

Inutile girarci intorno, gli insegnanti guardano con favore al diario cartaceo: è uno strumento tangibile, verificabile e immediato. Alcuni istituti hanno sperimentato app agenda condivise, ma nella pratica molti docenti restano scettici, sia per i problemi legati alla privacy, sia per le distrazioni che l’uso dello smartphone inevitabilmente comporta. Il diario tradizionale, in questo senso, offre una garanzia di trasparenza e semplicità.

Dal diario alle app (e viceversa)

Non è raro che gli studenti usino entrambi gli strumenti: il diario come registro principale, le app agenda per usufruire dei promemoria e degli alert disponibili sui propri device. 

E non manca chi segna tutto due volte, e non si tratta di un’idea tanto stupida. In fondo, trascrivere gli impegni da un supporto all’altro può sembrare un lavoro extra, ma in realtà rappresenta un modo per ripassare mentalmente i compiti e rafforzare la memoria.

Il nodo privacy: quali dati raccolgono le app agenda

Un altro elemento da considerare riguarda la tutela dei dati personali. Molte app agenda, specialmente quelle gratuite, raccolgono informazioni sugli utenti: orari, abitudini di studio, preferenze di utilizzo. In alcuni casi i dati vengono usati a fini pubblicitari. 

È un aspetto che spesso passa inosservato, ma che rende il diario cartaceo un’alternativa “privacy-friendly”, immune da qualsiasi tracciamento digitale.

Diario o app? La scelta (quasi) obbligata

Alla fine la scelta dipende dalle regole della propria scuola, oltre che dalle preferenze personali. Con il nuovo divieto sugli smartphone, il diario cartaceo torna a essere la soluzione più pratica e universalmente accettata. 

Le app agenda possono restare un supporto a casa o per gli studenti universitari, ma per chi frequenta le scuole medie e superiori il vecchio diario sembra aver riconquistato il suo ruolo centrale. 

Un ritorno non solo pratico, ma anche culturale: il piacere di sfogliare, annotare e lasciare tracce scritte che andranno a comporre la memoria di un anno intero.

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